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Asciugatura nell’edilizia

Sappiamo bene che i ritardi nelle ricostruzioni edili comportano danni economici e finanziari, perdita di credibilità ed, infine, perdita di affari a lungo termine.

Ecco perché i nostri tecnici esperti possono intervenire sul sito nel giro di poche ore dalla chiamata per accelerare il processo di asciugatura con tempestivita’, riducendo tempi e costi.

Oltre alla progettazione ed alla verifica dei parametri termoigrometrici dell’asciugatura, il ns. studio tecnico è in grado di fornire ed installare macchine deumificatrici.

L’asciugatura forzata o artificiale, è un metodo che prevede di irraggiare le parti ammalorate con aria secca in modo che l’aria umida esca dal manufatto e possa essere, attraverso opportuni corpi ventilanti, espulsa dall’ambiente. Tale sistema è detto a 50 cicli base settimana: cioè ogni settimana di asciugatura ripropone l’effetto naturale della durata di un anno.
Al termine di tale attività, verrà rilasciato un certificato di collaudo contenente i parametri termo igrometrici rilevati durante la fase di funzionamento delle macchine atti a dimostrare l’effettiva asciugatura dei manufatti trattati.

Grazie alla nostra conoscenza approfondita dei materiali edili e delle più  recenti tecnologie, possiamo misurare accuratamente il livello di umidità ed elaborare un progetto di intervento per accelerare i tempi di asciugatura, rispettando i requisiti tecnici dei materiali ed i tempi di consegna.

I nostri deumidificatori, tecnicamente all’avanguardia, possono essere usati per molteplici applicazioni, tra le quali la deumidificazione del calcestruzzo, dell’intonaco, dei pannelli in cartongesso, delle vernici, trattamento ignifugo e addirittura per il salvataggio del legno.

La nostra tecnologia e’ ecologica ed economica, soprattutto se confrontata con altri tipi di soluzioni, quali per esempio l’applicazione di guaine impermeabilizzanti o resine coprenti, che si limitano ad intrappolare l’umidita’ invece di risolvere il problema.

Descrizione intervento

l pari di tutti i sistemi termodinamici in stato di non equilibrio, anche due masse d’aria umida in differenti stati termodinamici tendono a portarsi all’equilibrio  tra loro purché il setto che le separa lo permetta.
I materiali edilizi e i solai, che con essi si costituiscono, non sono mai né perfettamente adiabatici né perfettamente impermeabili all’aria umida per cui, quando le condizioni al contorno siano tali da generare un disequilibrio, attraverso di esse avverrà sempre sia trasmissione di calore che di massa.

La condizione necessaria perché attraverso il solaio si abbia luogo trasmissione di calore è, naturalmente, che tra le due masse d’aria che essa divide esista una differenza di temperatura. La condizione necessaria perché avvenga trasmissione di massa (vapor d’acqua nel nostro caso) è che esista una differenza di pressione o una differenza di concentrazione di almeno uno dei componenti della miscela (aria umida).

Lo schema di figura 1 descrive la tecnica per mantenere una variazione di pressione delle masse di aria umida sempre alle condizioni Pressione interna >Pressione esterna.

Per ottenere tale effetto è necessario creare un volume tecnico mediante politenatura del solaio dove al suo interno viene insufflata aria secca mediante deumidificatori TecnoMB.

La tecnica tradizionale applicata per un periodo prolungato permette il naturale passaggio del flusso di vapore d’acqua nella direzione desiderata.

La  deumidificazione controllata è volta al contenimento dei danni dovuti a fenomeni di alterazione e degrado di breve durata, negli allagamenti, rotture idriche, alluvione, ecc.

Il sistema di deumidificazione tradizionale TecnoMB consente l’assorbimento dell’umidità mediante un rotore in materiale composito rinforzato al titanio, sul quale sono fissati come elementi assorbenti cristalli di HPS oppure Cl, Li.
Il rotore di essiccamento è particolarmente indicato per assicurare la deumidificazione anche in condizioni
difficili ( -20°C / + 40°C ).

Il processo di deumidificazione continuo viene effettuato con l’espulsione dell’aria satura all’esterno e senza produzione di condensa ( esente di conseguenza da fenomeni di formazione di ghiaccio).
Il rotore presenta una superficie di contatto molto estesa con una area di scambio pari a circa 3000 m2 per m3 di rotore e con una struttura che consente un regime laminare di flusso di aria da trattare.
Tale materiale assorbe l’umidità dell’aria che deve essere trattata, eliminandola grazie ad una corrente di aria calda che attraversa la zona di rigenerazione, scaricandola poi verso l’esterno.

Il rotore di essiccamento del deumidificatore:

Durante l’attività descritta effettueremo controlli per verificare l’avvenuta asciugatura.

La misura verrà realizzata inserendo sonde termoigrometriche in fori fino all’acquisizione dei dati in regime di equilibrio.

Dalla differenza del contenuto di acqua rilevata nei punti interessati potrà essere determinato il grado di umidità residuo.

 

La seconda prova prevede un controllo con termocamera al fine di effettuare rilievi di misurazione della situazione termoigrometrica allo scopo di tracciare una distribuzione superficiale dell’umidità residua all’interno dell’intercapedine.

Il rilievo termografico si basa sul principio che qualsiasi corpo a temperatura superiore a -273°C emette energia sottoforma di onde elettromagnetiche. L’intensità e la lunghezza d’onda di tali radiazioni sono in funzione della temperatura del corpo e delle condizioni superficiali.
Il fenomeno naturale viene descritto dalle leggi sull’irraggiamento di Kirchoff e di Stefan Boltzmann.

La registrazione verrà condotta in condizioni termiche dinamiche. Il parametro fondamentale è l’inerzia termica della massa che evidenzia, nello stesso istante ed a pari esposizione di luce, la massa soggetta a maggiore o minore contenuto d’acqua e di calore a pavimento o a parete.

La presenza del possibile difetto o della possibile alterazione è rilevata dallo scostamento tra i valori attesi ed i valori misurati, e riportata a commento delle singole immagini.